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Commento ad "Autunno"


Breve commento di 'Autunno' di V. Cardarelli

La lirica si apre con la descrizione dell’arrivo dell’autunno e dei cambiamenti che esso reca al paesaggio: le piogge torrenziali, la terra che si inaridisce, il sole che diventa più debole.

L’evocare il sopraggiungere della stagione è in realtà un pretesto per riflettere sul tempo che scorre inesorabilmente, accompagnandoci verso la morte.

La presenza del paesaggio naturale ricorda un idillio leopardiano: in esso l'io poetico si immerge, provando emozioni e riflettendo sul senso della vita. 

In particolare Cardarelli si sofferma sullo scorrere del tempo, tema suggerito anche nel “Sabato del villaggio” di Leopardi tramite l'immagine della “vecchierella” che fila e ricorda le esperienze giovanili e ancora nell'ammonimento al “garzoncello “a godersi l'adolescenza, considerata l'età più felice.

Questo testo rispecchia chiaramente l'intento di Cardarelli di ritornare alla classicità e all'ordine della tradizione poetica: lo stile è infatti controllato e chiaro e il lessico è elegante, ma non troppo prezioso come quello dannunziano.

La poesia di Cardarelli si contrappone decisamente alle opere prodotte dalle avanguardie (futurismo) o dai crepuscolari, caratterizzate da frammentarietà, inquietudine o da un linguaggio quotidiano; l'autore sembra voler prendere le distanze da tutto ciò che è incerto e irrazionale e ritrovare l'equilibrio perduto dai poeti del primo Novecento. Per Cardarelli non c'è soluzione migliore per raggiungere questo scopo che un recupero della classicità.

Giulia Marchesotti, 5C Sc 2019/2020

 

 

 

 

 Autunno. Già lo sentimmo venire 
nel vento d’agosto, 
nelle pioggie di settembre 
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra 
che ora, nuda e triste, 
accoglie un sole smarrito. 
Ora passa e declina, 
in quest’autunno che incede 
con lentezza indicibile, 
il miglior tempo della nostra vita 
e lungamente ci dice addio.  
 
                          V. Cardarelli