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Commenti a Catullo


CARME V

UN COMMENTO CHE CONFRONTA UN TESTO DI UNA CANZONE CONTEMPORANEA COL CARME DI CATULLO

Catullo è un poeta latino noto soprattutto per i suoi carmina d’amore. A questo tema si è dedicato anche il cantautore Fabrizio De André in alcune delle sue più famose canzoni.

Per quanto gli amori felici siano una tematica molto presente tanto in letteratura quanto in musica, nell’arte nulla ci affascina come la sofferenza. Un amore infelice, una rottura, la separazione sono tematiche che vengono affrontate spesso nella letteratura. 

L’amore, che in alcuni carmina è momento idilliaco di ideale illusione, nel carmen n. 8 “Bisogna resistere” diventa momento di consapevolezza e disillusione. L’attimo descritto è di totale razionalità da parte dell’io lirico, consapevole di ciò che ha perso, ma anche di dover andare avanti. Il carme ha volutamente una struttura circolare, che inizia con un monito a se stesso e finisce nel medesimo modo.

Fabrizio De André è un cantautore che nella sua produzione ha dato molto spazio all’amore. In particolar modo, si è dedicato alla fugacità dell’amore: alla consapevolezza che tutto finisce e che quindi l’amore come tutte le cose sia mutevole.

Tale tema si evince dalla celebre canzone “Amore che vieni amore che vai”, dove viene messo in evidenza come, nonostante in un momento della nostra vita ci sentiamo coinvolti in modo profondo da una persona, successivamente con il passare del tempo è possibile che le cose cambino. Lo stesso argomento è trattato anche nella “canzone dell’amore perduto”, in cui si conservano comunque i bei ricordi dell’amore ormai sfiorito. Il cantautore parla di un sentimento travolgente, di una passione infervorante, ma che alla fine si rivela inappagabile: i baci non bastano mai, come non è mai sufficiente il tempo trascorso assieme. Questa canzone non tratta di un amore in particolare, non tratta delle vicende personali del suo autore, eppure attinge all’esperienza di quest’ultimo, attinge agli sguardi delle donne che egli incontra, alle vite che colleziona. 

Come si evince dallo stesso titolo, l’amore viene e va. Ed è proprio il suo essere così fugace, come il soffio del vento, che rende questo sentimento tanto impetuoso: in fondo, il brano è un inno alla caducità del sentimento. Le parole di De Andrè sono precise, misurate e ci ricordano che noi siamo tanto ciò che amiamo quanto quello che odiamo. 

La canzone affronta e sviluppa due concetti intrecciati, molto simili ma ben distinti: da un lato viene descritto il sentimento universale dell’amore, sempre uguale nei secoli e in ogni parte del mondo, dall’altro l’amore inteso come relazioni concreta, vissuta con la complicità di due persone.

La prima citazione letteraria la si può trovare immediatamente nella prima strofa del brano:

Quei giorni perduti a rincorrere il vento,

a chiederci un bacio e a volerne altri cento […].

Queste parole infatti riprendono alcuni versi del carme 5 del Liber scritto da Gaio Valerio Catullo nel primo secolo a.C.:

[…] dammi mille baci e poi altri cento e poi ancora mille e poi ancora cento [...].

I versi in questione costituiscono il corpo centrale del testo, in cui l’autore tende quindi a contare ed ad ordinare, come in una sorta di elenco, il numero di baci scambiati con Lesbia. Il tutto si risolve, negli ultimi versi, nella ‘beffa‘ nei confronti di chi augura il peggio ai due amanti felici: Catullo e Lesbia, in conclusione, gettano all’aria le somme dei baci, per non far sapere a nessuno quanti essi siano davvero.

All’interno dell’opera catulliana, il carme 5 è il primo componimento che celebra la forza delle passioni in maniera gioiosa e spensierata. La poesia si costruisce su due motivi essenziali: la celebrazione del rapporto vita-passione e la consapevolezza della fugacità dell’esistenza, quindi se quest’ultima è breve come la durata di una giornata, allora conviene non perdere nemmeno un istante di felicità.

Scritto da: Alessia Brigante, Alessadro Bassi e Angelica Stabile della 3C Sc 2019/2020

 

Testo di riferimento

CARME V

traduzione

 

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamo,

e i rimproveri dei vecchi pedanti

tutti insieme non consideriamoli un soldo.

I giorni tramontano e tornano;

ma noi quando cade la breve luce della vita,

dobbiamo dormire una sola interminabile notte.

Donami mille baci, poi ancora cento,

poi altri mille, poi ancora altri cento,

poi di seguito mille, e poi di nuovo altri cento.

Quando poi ne avremo dati migliaia,

confonderemo le somme, per non sapere (il numero dei baci),

e perché nessun malvagio ci invidi,

sapendo che esiste un dono così grande di baci.

 

CARME LXXII

Un commento che confronta un testo di una canzone contemporanea col carme di Catullo

Abbiamo scelto il brano “Love of my life” dei Queen nel quale viene presentato un amore che si rispecchia sotto alcuni punti di vista in quello di Catullo nei confronti di Lesbia, mentre sotto altri punti di vista possiamo notare diverse contraddizioni. Infatti in questa canzone Freddie Mercury esprime tutto l’amore che prova per Mary Austin, un sentimento che travolge il cantante tanto da logorarlo. Inizialmente i due erano uniti da un amore fisico che, con gli anni, si è trasformato nel cosiddetto “bene velle” di Catullo, ossia un amore più profondo che va oltre l’aspetto esteriore e che legherà Freddie e Mary fino alla morte dell’artista. Analizzando invece i sentimenti di Catullo possiamo capire che lo scrittore, inizialmente innamorato di Lesbia sia dal punto di vista fisico (amare) sia spirituale (bene velle), con il  tempo sente affievolirsi l’amore profondo per la donna mantenendo solamente l’attrazione carnale. Se dovessimo invece considerare l’evolversi dei sentimenti del cantante, sempre secondo i canoni di Catullo, possiamo dire che egli sviluppa proprio questo altro tipo di amore che supera le apparenze per entrare nella profondità dell’anima delle persone. mettendo radici nei loro cuori e durando così per tutta la vita. Dunque Freddie Mercury e Catullo inizialmente provavano gli stessi sentimenti d’affetto per le proprie donne ma, con il trascorrere degli anni, queste emozioni sono mutate in modo diametralmente opposto, portando i due uomini a compiere scelte che li hanno condotti verso strade diverse: hanno però di analogo alcuni  momenti di sofferenza e solitudine provocati dalla mancanza dell’amata che, proprio come nella canzone dei Queen, “You’ve broken my heart and now you leave me”.

 

Scritto da Flavia Barbieri, Alessia Daglio, Valentina Magrassi, Camilla Pagano della 3A Sc 2019/2020

 

Testi di riferimento

Love of my life - Queen 

Testo     

Love of my life, you've hurt me

You've broken my heart and now you leave me

Love of my life, can't you see?

Bring it back, bring it back

Don't take it away from me, because you don't know

What it means to me

Love of my life, don't leave me

You've stolen my love, you now desert me

Love of my life, can't you see?

Bring it back, bring it back (back)

Don't take it away from me

Because you don't know

What it means to me

Obrigado

You will remember

When this is blown over

Everything's all by the way

When I grow older

I will be there at your side to remind you How I still love you (I still love you)

I still love you

Oh, hurry back, hurry back

Don't take it away from me

Because you don't know what it means to me

Love of my life

Love of my life

Ooh, eh (alright) 

traduzione:

 Amore Della Mia Vita

 Amore della mia vita, mi hai ferito

mi hai spezzato il cuore e ora mi lasci,

amore della mia vita, non riesci a vedere,

riportamelo indietro, riportamelo indietro

non portarlo via da me perchè tu non sai

cosa significa per me!

 

Amore della mia vita, non lasciarmi

ti sei presa il mio amore, e ora mi abbandoni,

amore della mia vita, non riesci a vedere

riportamelo indietro, riportamelo indietro

non portarlo via da me

perchè tu non sai

cosa significa per me!

 

Tu ti ricorderai

quando tutto questo svanirà

del tutto col tempo.

Quando invecchierò

sarò lì al tuo fianco per ricordarti

quanto ti amo ancora - Ti amo ancora!

 

Torna, torna in fretta,

per piacere riportalo a casa da me,

perchè non sai cosa significa per me!

Amore della mia vita

Amore della mia vita!

Ooh ooh

CARME LXXII

traduzione

Una volta dicevi di conoscere solo Catullo,

Lesbia, e di non voler avere nemmeno Giove al posto mio.

Una volta ti amavo, non tanto come la gente comune ama un’amica,

ma come un padre ama i generi ed i cognati.

Adesso ti ho conosciuto: perciò anche se ardo con maggiore violenza

tuttavia mi sei molto più senza valore e di poca importanza.

Come è possibile dici? Perché tale offesa

costringe l’amante ad amare di più, ma a voler bene di meno.

 

 

 

CARME XXXI

Lirica alla propria terra, Tortona, come da Catullo alla sua terra, Sirmione

 

Tortona, non ho mai sentito di appartenere a nessun luogo,

ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.

Potrei camminare a occhi chiusi

e indicare i metri esatti in cui finiscono gli alberi e inizia la piazza.

Ti riconoscerei da un nonnulla:

dal profumo del cielo,

dal suono degli alberi..

Per me sei e sarai sempre 

l'unico luogo in cui mi sento a casa.

Scritto da: Eleonora Battaglia, Giada Gallelli, Elisa Breggion, Andrea Pedemonte della 3C Sc 2019/2020

 

 

Lirica alla propria terra, Tortona, come da Catullo alla sua terra, Sirmione

Tortona,

verdeggiano gli alberelli sul tuo castello,

riecheggiano le tue vie di giovani voci,

mentre altre alimentano il tuo silenzio.

 

Tortona,

madrepatria di amicizie, amori e gioie,

luogo di svaghi ed allegrie,

non ti mancano però né odio né follie.

 

Tortona,

così grande ma così piccina,

a ogni persona di te nativa,

fai capire che tu sei viva.

 

Scritto da Filippo Contin, Marco Minna, Giulia Monico, Rachele Rippa, Silvia Zavattin della 3A Sc 2019/2020

 

CARME XXXI

Sirmione, perla delle penisole e delle isole,

di tutte quante, sulla distesa di un lago trasparente o del mare

senza confini, offre il Nettuno delle acque dolci e delle salate,

con quale piacere, con quale gioia torno a rivederti;

a stento mi persuado d'avere lasciato la Tinia e le contrade di Bitinta,

e di poterti guardare in tutta pace.

Ma c'è cosa più felice dell'essersi liberato dagli affanni,

quando la mente depone il fardello e stanchi

di un viaggio in straniere regioni siamo tornati al nostro focolare

e ci stendiamo nel letto desiderato?

Questa, in cambio di tante fatiche, è l'unica soddisfazione.

Salve, amabile Sirmione, festeggia il padrone