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Uscita didattica a Mantova

Durante l'uscita didattica a Mantova, città dei Gonzaga, prima Capitani del popolo, poi Marchesi e infine Duchi della città, abbiamo visitato le due residenze che questi ultimi utilizzavano fino alla metà del '700: Palazzo Te e Palazzo Ducale.

Palazzo Te è sostanzialmente la copia rinascimentale di una villa romana; è quindi un enorme complesso provvisto di giardini, fruttiere, appartamenti e stalle, dove i duchi di Mantova si trasferivano per godersi un meritato ozio dal governo della città. In origine questa residenza era circondata dalla acque del quarto lago della città,  almeno fino a quando esso non è stato prosciugato.

Palazzo Ducale, invece, era il centro di comando della famiglia Gonzaga, collocato nel centro cittadino; costruito attorno a un nucleo originale che fungeva da fortificazione, divenne poi - con successivi cambiamenti e ampliamenti -  il palazzo dei duchi di Mantova, anch'esso estesissimo e provvisto di giardini.

Visitando questi due palazzi colpisce sicuramente l'imponenza delle architetture, la bellezza artistica degli affreschi e dei giardini, così come la ricchezza delle decorazioni che, così come oggi, anche un tempo dovevano stupire gli ospiti alla corte dei Gonzaga.  Quello che però mi ha sorpreso in particolare è stato l'evidente tentativo dei signori di Mantova di lasciare un segno indelebile nella storia delle città italiane;  sforzo artistico che, rendendo la città di Mantova così bella, ha di fatto reso la famiglia immortale, non solo nei fatti, ma anche tramite le opere che sono sopravvissute.

Iacopo Deagatone 3AS


La sveglia alle cinque, gli occhi ancora impastati di sonno, il corpo addormentato, ma l'emozione attiva tutti gli impulsi nervosi. Andare in gita scolastica mi era mancato e speravo tanto che quest’anno si riuscisse ad organizzare qualcosa. Come meta è stata scelta Mantova, città lombarda della quale ero particolarmente interessata per via della sua storia, ma soprattutto per l’arte. Abbiamo potuto così toccare con mano alcune delle opere più importanti risalenti al periodo medievale e rinascimentale e  contemplare i lavori di artisti rinomati come Andrea Mantegna e Leon Battista Alberti.

Devo ammetterlo, alcuni degli edifici che abbiamo visitato non li conoscevo. Uno di questi è Palazzo Te, dalla cui storia sono rimasta affascinata. Nasce come una stalla per i bellissimi cavalli della famiglia Gonzaga, ma, grazie all’architetto Giulio Romano, viene trasformata in una villa poderosa, attraente, immensa nei suoi parchi e nei suoi affreschi, rasserenante nella composizione geometrica così semplice, ma perfetta. Una residenza destinata allo svago, un luogo dove Federico II poteva permettersi di staccare la spina dagli impegni politici e amministrativi per dedicarsi a se stesso e ai suoi interessi. Ogni casa racchiude una parte della vita dei suoi abitanti. A Federico, per esempio, piaceva riempire le pareti delle stanze con gli stemmi della famiglia di appartenenza, che raccontano storie attraverso i simboli e i colori che li compongono. Lui ne aveva persino fatto produrre uno tutto per sé: conteneva la salamandra e il messaggio era: “ciò che manca al rettile, tormenta me”. La salamandra, infatti, può passare un’intera vita senza un compagno, cosa che invece il marchese non riusciva a fare. Quindi in questa sua residenza passava il tempo assieme alla sua amante, Isabella Boschetti, e mi piace immaginare che accogliessero gli ospiti in questi saloni interamente affrescati, come la Sala dei Giganti, e discorressero con loro delle magnifiche rappresentazioni, spiegandone  anche i significati e i particolari più nascosti. 

Oltre a questo, non potevo smettere di ammirare i dettagli e i ricami dei soffitti cassettonati. Tratti colorati, alternati all’oro, avvolgono il legno intagliato o lo stucco e si rimane senza fiato nel momento in cui ci si rende conto di ciò che l’uomo può essere in grado di realizzare. 

Un altro personaggio storico che mi ha fatto riflettere è stato quello di Isabella d’Este, donna particolarmente influente, che divenne modello e icona del suo tempo. Tuttavia, non si fece notare solo per l’eleganza e la bellezza, ma fu la prima donna a farsi realizzare uno studiolo nel suo appartamento privato nel Palazzo Ducale, dove poter studiare, scrivere ed esercitarsi nella musica. Una persona intraprendente, che non si lasciava mettere i piedi in testa e agiva secondo il suo istinto. Inoltre, in seguito alla morte del marito, si fece persino allestire un piccolo giardino privato, cui si accede esclusivamente dalle sue stanze, per questo definito “giardino segreto”. Dotata di un’intelligenza rara, Isabella ha saputo sfruttare la sua posizione nella maniera più fruttuosa per la sua persona e per la sua famiglia.

Quanti luoghi e quanti racconti abbiamo introdotto nel nostro bagaglio culturale grazie a questa gita! Ho sempre pensato che uscire dalle quattro mura della solita classe insieme ai professori e ai propri compagni potesse essere un modo proficuo per insegnare ai ragazzi e poter quindi far apprezzare le bellezze culturali del nostro Paese.

Inoltre, in compagnia, il divertimento non può mai venire a mancare, e sono proprio questi i momenti che andranno a formare ricordi preziosi, dove, tra una risata e l’altra, si inizia a respirare aria di ritrovata libertà.

Ferrari Alice       3 ASC