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Stage linguistico in Francia

 “ Mamma posso andare a Roma con i miei amici per Pasqua?”

“ Io non ne voglio sapere niente, chiedi a tuo padre”

“ Papà, la mamma ha detto di chiedere a te, posso andare a Roma?”

“ A Roma no, visto che studi francese vai a Parigi!” 

Avevo 16 anni e così ebbe inizio una lunga serie di viaggi, in cui  trascinavo amici, conoscenti e a volte anche sconosciuti in giro per l’Europa, e che, apparentemente, non è ancora finita. 

Come ogni anno il Liceo G. Peano propone lo stage linguistico in Francia ed io prima di partire, facendo l’appello mormoro tra me e me “Speriamo che tutto vada bene, che siano bravi, che siano soddisfatti”.

Questa volta il pullman punta decisamente a Nord e dopo aver giocato a carte dando prova di abilità ed equilibrio  da contorsionisti ( Cice, Tommy , La Giuly e Giorgia),  aver cantato a squarciagola e disturbato chi voleva dormire, mangiato infinite ”porcheriole” dolci e salate, aver fatto amicizia con gente che non si sapeva nemmeno stesse sullo stesso piano a scuola,  aver composto in francese il testo di una canzone sulle imminenti olimpiadi ed averla cantata magistralmente (grazie a Greta, Isabella Carlotta e Tommy) siamo, infine, arrivati a Tours, antica capitale della Francia e sede dello stage dal 17 al 23 marzo 2024. 

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Da quel momento grazie alla perfetta organizzazione dell’ Institut de Touraine labellisé "Qualité Français langue Etrangère", che ha erogato corsi di lingua di alto livello ed organizzato molteplici attività di PCTO per gli studenti delle terze e quarte, grazie alla solerte opera di agglutinamento e controllo della prof Delvingt ed all'incrollabile fede della prof Giuliani che avrebbe spiegato il Rinascimento, Francesco I, Rabelais e L'Abbaye de Thélème a qualunque malcapitato le passasse vicino, le giornate sono volate. 

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Tutti  insieme abbiamo visitato luoghi bellissimi (i castelli di Chenonceau e di Amboise), ammirato opere d’arte mozzafiato ( la Cattedrale di Tours), toccato con mano ciò di cui i libri di scuola ci avevano parlato ( le tombe dei Plantageneti nell abbazia di Fontevraud) abbiamo fatto giochi di orienteering per le strade di Tours ed intervistato ignari passanti per dimostrare alle prof che il livello di competenza linguistico era migliorato.        

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Una breve settimana, lontani dalla confort zone di affetti ed abitudini consolidati, per scoprire quali sono i nostri punti di forza e dove migliorarci,  per emozionarci rientrando in Italia cantando il nostro Inno ed alla fine di tutto per catapultarci giù dal pullman ad abbracciare chi ci è mancato.

Anche quest’anno buona la prima ragazzi …”perché anche se non sai dove vai, l’importante è solo che vai , che vai , che vai !”

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